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LA LETTERA COMPASSIONEVOLE


Nella nostra vita, dopo aver vissuto un’esperienza traumatica, possiamo essere attraversati da una moltitudine di emozioni spiacevoli, impattanti, che rendono il nostro quotidiano più difficile da affrontare. Alcune di queste emozioni possono essere molto impattanti, andando così ad intaccare il nostro vivere quotidiano, già difficile da affrontare se stiamo attraversando sfide come una malattia oncologica. Emozioni come rabbia e colpa possono emergere ed essere rivolte non solo all’esterno, ma anche verso di noi, con un incremento dell’autocritica e del rimuginio su di noi, sul nostro comportamento, sui nostri pensieri che ledono, inevitabilmente, sfere fondamentali del nostro essere persona come ad esempio l’autostima. Scriversi una lettera compassionevole, può essere uno strumento utile per adottare nei nostri confronti un atteggiamento nuovo, comprensivo ed accogliente. Questo strumento è mutuato dalla Compassion Focused Therapy (CFT), la Teoria basata sulla Compassione, elaborata da Paul Gilbert. Spesso le persone possono confondere la compassione con la pena. Cos’è la compassione? Il termine compassione deriva dal latino cum patior , “soffro con”, e dal greco συμπἀθεια , sym patheia, "simpatia", nel senso di “provare emozioni con”; è quindi un atteggiamento comprensivo e soccorrevole nei confronti di un essere vivente in difficoltà. Un atteggiamento privo di critica, che sa osservare l’aspetto problematico, non lo giudica ma anzi lo abbraccia, lo accetta e sa anche spostare lo sguardo sui punti di forza.

Per scriverci una lettera compassionevole, identifichiamo quindi un aspetto di noi che ci provoca emozioni negative che innalzano la nostra autocritica, ad esempio che ci fanno arrabbiare, di cui ci vergogniamo o che ci fanno sentire in colpa. Una volta identificato qualcosa, scriviamo e descriviamo come ci fa sentire. Triste? Imbarazzato? Arrabbiato? Cerchiamo di essere il più onesti possibili.

Ed ora, proviamo a scriverci la lettera facendoci guidare da queste indicazioni:

Pensa a una persona che è incondizionatamente amorevole, accettante, gentile e compassionevole. Potrebbe essere una persona reale, come un buon amico o un parente, o una persona immaginaria. Immagina che questa persona possa vedere tutti i tuoi punti di forza e tutte le tue debolezze, compreso ciò che non ti piace di te stesso. Questa persona riconosce i limiti della natura umana ed è gentile, accettante e ti perdona. Scrivi una lettera a te stesso dal punto di vista di questa persona e di come si sente nei tuoi confronti in relazione a questo problema. Cosa ti direbbe questa persona che ti comprende, ti accetta e ha nei tuoi confronti un atteggiamento compassionevole? Nella lettera non dovrebbe dirti cosa dovresti o non dovresti fare (non è un consiglio di cui hai bisogno, ma un sostegno).

Quali parole di gentilezza potrebbe usare questa persona per darti il sostegno emotivo e l'incoraggiamento necessari per aiutarti a fare del tuo meglio?

Puoi considerare quanto segue quando scrivi la tua lettera:

  • Cosa direbbe questa persona per mostrare comprensione e apprezzamento per la tua sofferenza, la tua lotta, i tuoi sforzi per cambiare e il dolore che provi quando ti giudichi duramente?

  • In che modo questa persona esprimerebbe comprensione per tutti i diversi fattori al di fuori del tuo controllo che ti hanno portato alla situazione attuale?

  • Cosa scriverebbe questa persona per ricordarti che sei solo un essere umano e che tutte le persone hanno sia punti di forza che di debolezza?

  • Cosa direbbe questa persona per offrirti sostegno incondizionato, amore e accettazione?

  • Cosa direbbe questa persona per riorientare la tua attenzione su ciò che ti è effettivamente utile?

  • Quali parole di gentilezza questa persona vorrebbe che tu avessi in mente mentre affronti le tue difficoltà?

Di seguito alcuni criteri che la lettera compassionevole dovrebbe rispettare:

  • esprime una genuina attenzione e interesse per la persona a cui è rivolta

  • esprime sensibilità verso il malessere della persona e i suoi bisogni

  • esprime vicinanza empatica e trasporto emotivo nei confronti del malessere di questa persona

  • aiuta la persona a fronteggiare, diventare più consapevole e tollerare le sue emozioni

  • aiuta la persona a diventare più comprensiva e a riflettere sulle proprie emozioni, sulle difficoltà e i dilemmi

  • non è giudicante

  • è permeata da un senso di autentico calore, comprensione e attenzione

  • aiuta la persona a pensare a quale sia il comportamento che ha bisogno di mettere in atto per progredire.

Dopo aver scritto la lettera, proviamo a rileggerla ad alta voce assumendo, anche nel tono e nella postura, un atteggiamento compassionevole nei nostri confronti. Potremmo anche abbracciarci al termine della lettera, o appoggiarla con la nostra mano sul cuore, chiudere gli occhi e sentire il calore che ci dà.

Teniamola con noi e rileggiamola tutte quelle volte in cui sentiamo che l’autocritica e il giudizio prendono il sopravvento facendoci provare emozioni negative.




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