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IL DISTURBO DA USO DI SOSTANZE, CHE COS'È?



Il disturbo da uso di sostanze è caratterizzato da un desiderio continuo di una sostanza e dall’incapacità di smettere di utilizzarla nonostante causi problemi fisici e psicologici.

È possibile distinguere la dipendenza fisica da quella psicologica:

  • La dipendenza fisica viene indotta da alcune, ma non tutte, le sostanze di abuso, e si manifesta quando l’utilizzo ripetuto di una droga cambia il modo in cui il nostro cervello distingue le sensazioni piacevoli e spiacevoli. I sintomi di astinenza sono la conseguenza di questo cambiamento, nel momento in cui il cervello ne avverte la mancanza. I sintomi dell’astinenza come tremori, nausea e dolori, quindi, confermano la presenza di una dipendenza fisica.

  • La dipendenza psicologica, invece, viene definita come il bisogno incontrollabile di utilizzare la sostanza: quando quest’ultima viene usata per modificare il proprio umore e creare sentimenti di gioia o aumentare la propria autostima, la persona dipendente ha bisogno di continuare a usare la sostanza che le procura le suddette sensazioni.

Le sostanze di abuso

Le sostanze di abuso sono numerosissime e molto diverse tra loro per effetto.

Tra quelle più comunemente utilizzate troviamo:

  • Cocaina

  • Alcool

  • Allucinogeni Classici (LSD, peyote, psilocibina, DMT, ayahuasca)

  • Droghe dissociative (PCP, ketamina, MDMA, salvia)

  • Oppiacei (morfina, codeina, eroina)

  • Anfetamine e Metanfetamine

  • Steroidi

  • Tabacco

  • Cannabis

Sintomi del disturbo da abuso di sostanze

I comportamenti o i sintomi di un abuso di sostanze includono:

  • Bisogno di fare uso della sostanza frequentemente;

  • Necessità di aumentare il dosaggio, col passare del tempo, per ottenere lo stesso effetto;

  • Assicurarsi di non restare senza una scorta;

  • Spendere denaro per procurarsi la sostanza, anche nei casi in cui sia difficoltoso affrontare la spesa;

  • Continuare ad abusare della sostanza pur essendo consapevoli dei problemi e dei danni, fisici e psicologici, che questa provoca;

  • Tentare, senza successo, di liberarsi dalla dipendenza;

  • Ignorare obblighi e responsabilità, lavorative o relazionali, a causa dell’uso di droghe;

  • Sperimentare i sintomi dell’astinenza quando si tenta di interrompere l’utilizzo della sostanza.

Criteri diagnostici “Disturbo da uso di sostanze”

Secondo l’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM – 5), il disturbo da abuso di sostanze rappresenta “un pattern problematico di uso della sostanza che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi”.

Per poter formulare una diagnosi di un disturbo dovuto all’abuso di una sostanza, devono essere presenti almeno 2 dei seguenti 11 sintomi, manifestandosi in un arco temporale di 12 mesi:

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali (DSM-5) pubblicato nel 2013 ha sostituito le categorie abuso di sostanze e dipendenza da sostanze con un’unica categoria “Disturbo da uso di Sostanze” (DUS) e introdotto tre sotto-classificazioni (lieve, moderato e grave) per determinarne la gravità.

I criteri diagnostici del DSM-5 sono i seguenti:

  1. Tolleranza, ovvero la necessità di quantità sempre maggiori della sostanza per ottenere l’effetto desiderato.

  2. Astinenza, ovvero la presenza di sintomi fisici ed emotivi che compaiono quando la persona non usa la sostanza.

  3. Importanti attività sociali, avorative o ricreative vengono abbandonate o ridotte a causa dell’uso della sostanza.

  4. Sforzi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza.

  5. Dispendio di tempo per le attività necessarie per ottenere la sostanza, utilizzare la sostanza o riprendersi dai suoi effetti.

  6. Perdita di controllo sull’uso, l’uso della sostanza tende a verificarsi nonostante le conseguenze negative che ha apportato sulla persona e sulla conduzione della sua vita.

  7. Uso continuativo nonostante la consapevolezza che la droga rappresenti un problema. Nonostante molti pazienti siano consapevoli dei rischi sulla loro salute fisica, psicologica, sulle relazioni familiari e sociali, non riescono a smettere

  8. Uso continuativo con incapacità a svolgere le proprie attività. A causa dell’assunzione di droga, molti pazienti, in base alla fascia d’età, interrompono gli studi, perdono il lavoro, oppure divengono incapaci ad assolvere i loro compiti familiari o genitoriali.

  9. Uso continuativo della sostanza anche in situazioni rischio. Spesso, le persone che fanno uso di sostanze arrivano a utilizzarle anche in situazioni rischiose, come mettersi alla guida o quando devono svolgere compiti di precisione.

  10. Uso ricorrente nonostante ciò determini problemi sociali o interpersonali. L’uso della sostanza diventa prevalente su qualsiasi altra attività.

  11. Craving: desiderio improrogabile della sostanza.

Sintomi dell’astinenza al cessare dell’assunzione, tipicamente:

  • Ansia

  • Irritabilità

  • Nausea/ vomito

  • Tremori

  • Spossatezza

Cause della dipendenza da sostanze

Le cause della dipendenza non sono univoche e, come per molti altri disturbi psicologici, possono essere analizzate solo prendendo in considerazione diversi fattori di rischio, che possono contribuire all’instaurarsi di una dipendenza. Generalmente, i fattori che aumentano il rischio di dipendenza si suddividono in fattori biologici, ambientali e di sviluppo (ovvero relativi ad alcune fasi particolari e critiche dello sviluppo di una persona). Tra i fattori che, certamente, possono influenzare la probabilità di sviluppare una dipendenza possiamo elencare:

  • Compresenza di disturbi mentali. Le persone che hanno già ricevuto una diagnosi come depressione o disturbo da stress post traumatico, hanno una maggiore probabilità di diventare dipendenti da una sostanza, utilizzata come modalità per gestire le emozioni dolorose come paura, vergogna, senso di colpa o disgusto.

  • Storia familiare di dipendenze. L’abuso di sostanze si verifica più comunemente in individui provenienti da alcune famiglie, a causa di una probabile predisposizione genetica e, allo stesso tempo, di un’influenza ambientale.

  • Utilizzo precoce. Minore è l’età del primo utilizzo, più aumenta la possibilità che, in un cervello ancora in via di sviluppo, si arrivi ad abusare della sostanza.

  • Pressioni da parte dei coetanei. Per le persone più giovani, in particolare, l’influenza del gruppo dei pari può esercitare un forte influsso nell’utilizzo e nell’abuso di droghe.

  • Mancanza di sostegno familiare. Sia una situazione familiare di difficoltà emotiva, sia una mancanza di controllo da parte dei genitori può aumentare il rischio che si instauri una dipendenza.

  • Tipologia di sostanza. Alcuni tipi di droghe, come antidolorifici o cocaina, producono un rapido sviluppo della dipendenza, così come la modalità di assunzione può influenzarne il decorso.


Possibili fattori di rischio nel caregiver oncologico

L’impatto del tumore incide inevitabilmente su chi se ne prende cura, con conseguenze negative anche sul benessere psicologico. L’assistenza ai pazienti oncologici comporta infatti nei familiari lo sviluppo di elevati livelli di stress, che concorrono all’insorgenza e al mantenimento di disturbi che possono mettere a repentaglio la salute, come la depressione. Elevati livelli di stress e depressione, uniti ad una difficoltà di gestione delle emozioni, rappresentano importanti fattori di rischio per l’insorgenza di problematiche di dipendenza da sostanze che possono essere utilizzate per gestire emozioni dolorose.


Regolazione emotiva e abuso di sostanze

Chi fa uso di sostanze lo fa sperando di riuscire ad alterare il suo stato emotivo corrente che, per qualche motivo, non è più accettabile: potrebbe voler evitare di rivivere delle sensazioni spiacevoli che già sa che lo farebbero stare male o stati emotivi difficili da tollerare come noia o ansia. Nel 1985 Khantzian formulò una teoria, ancora attuale, basata su due assunti:

  1. L’abuso di sostanze è favorito da stati emotivi negativi;

  2. La scelta della sostanza non è casuale.

Col termine regolazione emotiva si è soliti fare riferimento a una serie di strategie e comportamenti messi in atto dall’individuo, anche con scarso livello di consapevolezza, per regolare l’emozione provata in un dato momento.

La regolazione emotiva è considerata un costrutto multidimensionale, caratterizzato da:

  • disponibilità a sperimentare emozioni negative o positive;

  • consapevolezza, comprensione e accettazione dei diversi stati emotivi;

  • impegnarsi nel raggiungimento di un dato obiettivo, in risposta ad emozioni sia positive che negative;

  • uso flessibile di strategie adeguate al contesto per modulare l’intensità e/o la durata della risposta emotiva;

  • spostamento e non soppressione dell’emozione disfunzionale.

La presenza di carenze in una di queste aree è considerata indice di difficoltà di regolazione emotiva che influisce sull’abuso di sostanze stupefacenti.

Emozioni negative che hanno a che fare con i disturbi di ansia e dell’umore spingono l’individuo a cercare sollievo in sostanze come cocaina, cannabis o altre, allo scopo di ridurre le sensazioni indesiderate. Così ricorrere alle sostanze costituisce una strategia a breve termine, per alterare lo stato corrente: aumentare la percezione di emozioni positive e/o alleviare quella di stati negativi.


Cosa fare?

La presenza di umore basso, ansia e alti livelli di stress compromette il benessere psicofisico del caregiver che poterebbe ricorrere all’utilizzo di sostanze come strategia per gestire le proprie emozioni. Diventa, dunque, importante riconoscere quando sono presenti delle difficoltà e avvalersi dell’aiuto di un professionista per una valutazione psicologica così da prendersi cura di se stessi. Inoltre, è possibile iniziare ad usare delle strategie funzionali che possono essere utili per contrastare l’umore basso e gestire livelli di stress e ansia eccessivi.

Puoi trovare questi strumenti nella sezione “Come posso stare meglio” e “Strumenti per il benessere”.


Fonti

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