La diagnosi di tumore determina inevitabilmente varie reazioni emotive, quali paura, senso di impotenza, confusione, angoscia, disperazione, frustrazione, ma anche rabbia rivolta, in momenti e modi diversi, verso il mondo, verso sé stessi, verso una malattia che “non doveva colpire me”, verso la famiglia, amici e verso i medici curanti. È normale provare questa emozione, soprattutto quando ci si sente vulnerabili e quando ci si ritrova ad affrontare una malattia come il cancro che rappresenta un’inattesa e indesiderata interruzione della propria vita. Tale rabbia può essere accompagnata, in generale, ad irrequietezza e irritabilità. A volte, può accadere di dirigere la rabbia verso gli altri indipendentemente dal loro comportamento. Questo perché tale rabbia non è effettivamente diretta verso di loro, che, però, ne diventano il bersaglio, percependo la malattia come una grande ingiustizia, come una minaccia ai propri progetti di vita. Ad alimentarla, poi, contribuiscono anche gli effetti collaterali dei trattamenti contro il cancro: come i disturbi del sonno, l’affaticamento, il dolore, la nausea.
A volte si cerca di reprimere tale emozione, ma questo determina delle conseguenze negative sulla salute psicofisica. Altre volte, l’incapacità a gestire tale emozione, porta, invece, ad esprimerla in modo inadeguato compromettendo le relazioni interpersonali.
Diventa importante, quindi, non cercare di reprimere la rabbia, ma riconoscerla e cercare di identificarne l’origine in modo da identificare strategie per incanalarla poiché può avere un pesante impatto sul benessere mentale, dar luogo a problemi di relazione e in alcuni casi ridurre le motivazioni per affrontare la malattia.
L’Associazione americana di oncologia medica (ASCO) ha raccolto una serie di suggerimenti pratici per provare a usare gli sfoghi di rabbia in chiave positiva, continuando a sperimentare nuovi modi finché non si trova quello più adatto ed efficace, caso per caso:
Prendi coscienza della tua rabbia: alle volte ci si lascia trasportare dalla rabbia prima di aver realizzato completamente i sentimenti e le emozioni che l'hanno provocata.
Evita di indirizzarla sugli altri: è meglio convogliare la propria rabbia verso ciò che la causa, piuttosto ce su altre persone.
Non lasciare che mascheri altri sentimenti: ogni tanto la rabbia viene usata, in modo più o meno consapevole, per nascondere sentimenti dolorosi e difficili da esprimere, come tristezza e senso di disperazione.
Non aspettare che diventi ingestibile: se si esprime subito questa emozione, appena la si riconosce, si può evitare che continui a covare, e che finisca per essere espressa in un modo negativo.
Cerca una maniera salutare per esprimere la tua rabbia; ci sono vari modi, tra cui:
discutere le ragioni della rabbia con un familiare o con un amico di cui si ha fiducia;
dedicarsi a un'attività fisica quando la rabbia raggiunge il culmine;
sfogarsi picchiando un cuscino con i pugni o con una mazza di plastica;
urlare a pieni polmoni chiusi in automobile, o in una stanza privata;
sperimentare le terapie di rilassamento, i massaggi, la musicoterapia o l'arte-terapia.
Prendi in considerazione l'idea di un sostegno professionale: se la rabbia continua a essere difficile da gestire, può essere utile avviare una sessione di sostegno individuale o di gruppo, per individuare, con l'aiuto di un professionista, quali sono i fattori scatenanti della rabbia, imparare a evitare le risposte di tipo distruttivo e scoprire come esprimere il proprio malessere in modo salutare.
"Quando viene espressa in modo sano, positivo, la rabbia può aiutare a cambiare le cose in meglio" spiegano gli esperti dell'ASCO. "Per esempio, la rabbia verso il cancro può dare a una persona l'energia e la forza necessarie a superare i momenti difficili della terapia."
Diventa importante, dunque, riconoscere quando diventa difficile gestire le proprie emozioni e rivolgersi ad un professionista richiedendo una valutazione psicologica.
Nella sezione “Come posso star meglio” e nella sezione “Strumenti per il benessere” puoi trovare degli esercizi guidati che possono esserti di aiuto nella gestione delle emozioni.
Bibliografia