top of page

STRATEGIE PER AFFRONTARE IL TRAUMA


La Dott.ssa Chan, ricercatrice al National University of Malaysia, afferma che: “Molti pazienti oncologici credono di dover adottare una “mentalità da guerriero”, di rimanere ottimisti dal momento della diagnosi e durante il trattamento per avere una migliore possibilità di sconfiggere il cancro. Per questi pazienti cercare un aiuto per i problemi è simile ad ammettere la propria debolezza “. Inoltre, la ricercatrice Chan, nel suo studio, sottolinea che molti pazienti vivono nella paura che il cancro possa ritornare e di conseguenza, in alcuni casi, i sopravvissuti evitano e rifiutano le visite oncologiche o fisiche per evitare il ricordo traumatico e doloroso dell’esperienza della malattia. Tutto questo potrebbe condurre la persona a ricercare aiuto in ritardo nel caso di insorgenza di nuovi sintomi o, addirittura, al rifiuto del trattamento per condizioni non correlate in maniera diretta con la malattia. La ricercatrice sostiene, invece, l’importanza di acquisire una maggiore consapevolezza dello sconvolgimento emotivo determinato dalla malattia in modo da richiedere aiuto nella sua gestione.

Si evidenzia, dunque, l’importanza di porre attenzione a una precoce identificazione e a un trattamento continuo del PTSD nei pazienti oncologici. Infatti, come afferma la dottoressa Chan, “E’ necessaria una valutazione psicologica in fase iniziale e un servizio di supporto e di follow-up continuo per i pazienti con il cancro in quanto il benessere psicologico e la malattia mentale – e per estensione la qualità della vita – sono importanti quanto il benessere fisico“.

È vero che la malattia fisica è fonte di grande sofferenza psicologica, ma è anche vero che la mente umana ha la capacità di influenzare i processi fisiologici intervenendo sui circuiti che regolano le risposte endocrine allo stress. Grande importanza assume, dunque, l’intervento della psiconcologia, disciplina che si è sviluppata intorno al 1950 negli Stati Uniti e che si occupa delle conseguenze psicologiche determinate dalla patologia oncologica. L’intervento psiconcologico si pone l’obiettivo di sostenere il paziente nell’elaborazione del trauma conseguente alla diagnosi, rispettando i tempi soggettivi, con l’obiettivo di favorire l’espressione e la comunicazione delle emozioni negative, fornendo strategie per gestire in modo adeguato l’ansia e le altre emozioni negative, recuperare il controllo di sé e aiutarlo a rivalutare il quadro patologico in modo più realistico, ponendo grande importanza anche al coinvolgimento dei familiari dei pazienti nel processo psicoterapeutico.

Quando le emozioni diventano di difficile gestione e si riscontrano elevati livelli di stress che compromettono la qualità della nostra vita, è bene rivolgersi ad un professionista richiedendo una valutazione psicologica. Per intervenire sulla gestione di livelli elevati di stress, si può ricorrere all’utilizzo di tecniche di rilassamento e di meditazione mindfulness. Per iniziare a familiarizzare con le tecniche di rilassamento e gestione dello stress, sono disponibili degli esercizi guidati presenti nella sezione “Strumenti per il benessere” e nella sezione “Come posso star meglio”.

Un metodo psicoterapeutico che è risultato essere molto efficace in ambito psiconcologico è l’EMDR (acronimo inglese per “Eye Movement Desensitization and Reprocessing” - “Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso Movimenti Oculari”) che permette di rielaborare i vissuti e le esperienze legate alla malattia, aiutando il soggetto a gestire in modo adeguato l’ansia, la paura e lo stato depressivo tipiche della malattia.

Qui di seguito, puoi trovare il link per accedere al sito “EMDR-Associazione per l’EMDR in Italia” per acquisire maggiori informazioni su tale tecnica e per individuare un terapeuta specializzato in questa tecnica:


Fonti

Di Franco G. (2017). Evoluzione del disturbo post-traumatico da stress nei pazienti oncologici; State of Mind- Il Giornale delle Scienze Psicologiche


Comments


bottom of page