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IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS NELLA MALATTIA ONCOLOGICA


La diagnosi di cancro può avere un impatto sostanziale sulla salute e sul benessere mentale con un’elevata prevalenza di stress, ansia e depressione nei pazienti oncologici (Pitman et al., 2018; Walker et al., 2013). Tale disagio psicologico è generato dalla situazione traumatizzante della malattia (SIPO, 1998) che rappresenta per ogni individuo una minaccia per l’integrità psico-fisica. Tale malattia, infatti, mette in crisi gli equilibri psichici, gli adattamenti sociali consolidati e i sistemi dei valori del paziente e dei suoi familiari. Tutte le certezze e i progetti di vita dell’individuo vengono minacciati e, così, inizia per il paziente una nuova fase di adattamento alla malattia che richiede lo sviluppo di un nuovo assetto mentale per affrontare la nuova realtà nella quale dovrà fronteggiare profondi sentimenti di ansia e angoscia per l’incertezza del futuro. Tale crisi investe anche il ruolo, l’immagine di sé, l’autostima e il proprio progetto esistenziale (Buongiorno & Malizia, 2002). Il concetto di crisi è collegato a quello di trauma che, nel 2002, è stato definito dall’OMS come “il risultato mentale di un evento o di una serie di eventi improvvisi ed esterni, in grado di rendere l’individuo temporaneamente inerme e di disgregare le sue strategie di difesa e di adattamento”.

Le reazioni emotive a tale diagnosi sono molteplici: senso di impotenza, paura, confusione, angoscia, disperazione, frustrazione, rabbia. L’ansia, la tristezza e le altre emozioni, così come l’incremento dello stress sono reazioni normali ad una diagnosi di cancro, ma quando la loro intensità diventa eccessiva, è importante effettuare un lavoro di regolazione delle stesse per non compromettere ulteriormente la capacità di reazione a livello psicologico, sociale e relazionale che potrebbe portare allo sviluppo di un vero e proprio disturbo psicopatologico, come depressione, disturbi d’ansia, disturbi dell’adattamento, disturbo da stress post-traumatico (PTSD) che possono interferire con l’aderenza al trattamento e con la capacità di affrontare la malattia, che a sua volta è stato dimostrato esacerbare la progressione del cancro (Spiegel et al., 2003).


IL PTSD E IL CANCRO: FATTORI DI RISCHIO


Il PTSD, come sottolinea il National Cancer Institute, può comparire in qualsiasi momento: subito dopo la diagnosi, in seguito ad una recidiva, durante i trattamenti o persino alla fine delle cure. Tale disturbo sembra correlato a vari fattori di rischio, quali:

  • Una recidiva della malattia

  • Precedenti episodi di PTSD o disturbi d’ansia;

  • Assenza di adeguato supporto durante i trattamenti;

  • Precedenti traumi, non necessariamente legati al cancro;

  • Nei pazienti in età pediatrica, l’aver seguito trattamenti particolarmente lunghi;

  • Un reddito basso o l’appartenenza a minoranze (Europa Donna Italia, 2023).


In "Strategie per affrontare il trauma" puoi trovare indicazioni utili al fronteggiamento del disturbo.



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